mercoledì 23 settembre 2009

Incontro ottobre 2009




MIO AMATO FRANK
DI NANCY HORAN





Discusso e finito: IL 22 OTTOBRE 2009 alle ORE 21.00 in biblioteca.

I libro su cui abbiamo amabilmente chiacchierato è stato "Mio Amato Frank" di Nancy Horan.

Qui potete lasciare i commenti alla serata:

7 commenti:

  1. Potevate anche scrivere qualcosa di più carino di "commento prova"!!!
    Il blog è bellissimo, bravo Giorgio! Cerchiamo di tenerlo vivo il più possibile scrivendo tantissimo!!!
    Anna B

    RispondiElimina
  2. MI sento un po' particella di sodio su questo blog... C'è nessuno???
    Voglio condividere con voi i pensieri a caldo della lettura di "mio amato Frank": mi piace da morire come libro! Sono ancora a metà, ma è coinvolgente, illuminante, emozionante...

    RispondiElimina
  3. Sì anche io sto finendo di leggere il libro e devo dire che mi piace. E' ben scritto e l'autrice è documentata.
    Al di là dell'aspetto puramente storico, la vicenda del tormentato amore fra Mamah e il celebre architetto Lloyd Wright è coinvolgente. Senz'altro gli ostacoli che Frank e Mamah hanno dovuto affrontare sono stati enormemente amplificati dalla mentalità "puritana" dell'epoca, ma, allargando lo sguardo, credo che il libro descriva lucidamente le problematiche di ogni coppia che, anche nei tempi odierni, si trova di fronte alla dolorosa scelta del divorzio: dover ammettere a sè stessi - prima ancora che agli altri - che il proprio progetto matrimoniale è fallito, ripercorrere il passato ostinatamente per ricercare le motivazioni, per capire cosa mai sia andato storto, dove sia stato l'errore, e perchè...e poi dover spiegare ai figli le cause che ti porteranno ad allontanarti da loro, trovare la forza di ricominciare e scommettere su un'altra persona e un'altra relazione...sono questi solo alcuni dei moltissimi problemi che ogni coppia deve affrontare quando si separa e poi divorzia...in ogni tempo e luogo. L'autrice li descrive dal punto di vista femminile, interpretando i sentimenti e i pensieri della protagonista Mamah, una donna coraggiosa e moderna, che ha avuto il coraggio di mettersi in gioco, ma che, scosì facendo, ha finito per ritrovarsi vittima di un sistema mediatico più grande di lei, diventando un capro espiatorio, crudelmente attaccato e demolito dall'opinione pubblica e dai giornali dell'epoca, che la dipinsero come un'adescatrice, un'adultera, una moglie poco devota e una mamma snaturata.
    SARA

    RispondiElimina
  4. caspita Sara, io non so spiegarmi così bene ma direi che hai azzeccato tutto; ti posso solo dire che da MAMMA , quando leggevo di Mamah come si sentiva nel non vedere i figli mi sentivo un morso al cuore; che scelta dolorosa per una madre lasciare i propri figli perdendo periodi importanti della loro vita, rischiando di diventare per loro un'estranea(sangue del tuo sangue e credimi che c'è un legame viscerale con i propri figli)... scelta che puo' sembrare da mamma snaturata, ma una madre che nn sarebbe mai stata al massimo e "vera" poichè lei non lo era come donna accanto al marito che sentiva di non amare piu'...quando si è sentita realizzata e felice come donna e compagna ha secondo me potuto ristabilire il contatto con i suoi figli mostrando loro la sua parte piu' viva e profonda e vera...ha dovuto perdere si qualcosa e rinunciare a qualcosa ma ha poi riscoperto tutta se stessa e essere se stessi è la conquista piu' grande; il matrimonio è si sacro ma è l'amore che lo rende tale e se non c'è piu' quello cosa rimane di sacro?..cmq grazie per avermi fatto leggere questo libro...p.s. amo jj piu' di della mia vita ...viv

    RispondiElimina
  5. e che ne dite della figura del marito di Mamah Edwin che sembra quasi non ribellarsi più di tanto, forse per il bene dei suoi figli.

    Invece l'opione pubblica e soppratutto i giornali giudicano la coppia di "amanti" come dovrebbe considerarli il marito, una coppia "scellerata e Vile" cosa che il marito non fa, anzi il marito tace e si crea un'altra vita con un'altra donna cosa che non fa la moglie di Frank Loyd Right per solo paura di perdere i soldi del marito, questo è uno sterotipo classico femminile.

    ciao a tutti
    da giorgo

    RispondiElimina
  6. Hai ragione Viviana...condivido...io non sono una mamma...ma credo che allontanersi dai figli sia uno dei dolori più grandi e devastanti che un essere umano possa affrontare. Anche io ho trovato angoscianti i passi del romanzo in cui la protagonista descrive i sensi di colpa che provava per aver abbandonato i figli e la nostalgia che ne conseguiva. Non mi riesce difficile immaginare che tu - in quanto madre - ne sia stata ancor più colpita...
    SARA

    RispondiElimina

interagite con i libridinosi