venerdì 14 dicembre 2012

Giovedì 20 dicembre ultima riunione del 2012


l'appuntamento è stato alle ore 21.00 in biblioteca a Mocasina in via San Rocco 22

Per il Gruppo Libro-Arte si è discusso amabilmente del libro
 "il soccombente " dell'autore Thomas Bernhard


Per il Gruppo Libro-Cinema si è discusso amabilmente del libro
            "julie&julia" dell'autrice Julie Powell
                                 

 Trama "julie&julia"

 Julie Powell, una giovane trentenne, ha bisogno di qualcosa che spezzi la monotonia della sua esistenza così decide di cucinare nell'arco di un anno tutte le 524 ricette del libro "Mastering the art of French Cooking", scritto da Julia Child.

 Trama “il soccombente”

Il soccombente, di seguito riportiamo la trama del romanzo e la presentazione dell'editore.A un corso di Horowitz, a Salisburgo, si incontrano tre giovani pianisti. Due sono brillanti, promettenti. Ma il terzo è Glenn Gould: qualcuno che non brilla, non promettente, perché è. Una magistrale variazione romanzesca sul tema della grazia e dell'invidia, di Mozart e Salieri, ma ancor più sul tema terribile del "non riuscire a essere".

venerdì 9 novembre 2012

Recensioni Novembre 2012





Un romanzo sulla vita di Mathilde Kschessinska, una delle più famose ballerine dei Teatri imperiali russi. Famosa forse più per le sue frequentazioni che per le sue doti artistiche. È stata, infatti, l'amante di due granduchi e dello zar in persona. L'ultimo zar, Nicola II. Un libro con molti difetti e pochi pregi. Un po' come la sua protagonista.

Kschessinska - giunta alla veneranda età di novantanove anni, esiliata a Parigi e ridotta in povertà - racconta in prima persona, rivolgendosi direttamente al lettore, la sua esistenza vissuta tra lussi e splendori. Un'attenzione particolare è rivolta alla sua tresca amorosa con lo zar Nicola II. O forse è il caso di dire che l'intero racconto-confessione ruota attorno a questa relazione.

L'immagine della ballerina che ne viene fuori non è delle migliori, anzi, direi che è pessima. Kschessinska è una donna avida, assetata di potere, opportunista, materialista. Una capricciosa arrampicatrice sociale la cui spietata ambizione la porta a non guardare in faccia a nessuno, se non addirittura ad arrecare danno a chiunque osi ostacolare i suoi piani. Seppur non chiarisca la reale natura dei suoi sentimenti per Nicola II - Niki, come lo chiama lei - è facile intuire che essi sono tutti per la figura potente dell'imperatore e autocrate di tutte le Russie, piuttosto che per l'uomo Nicola. Mathilde punta al trono, a diventare zarina, un obiettivo che ovviamente non raggiungerà mai, ma appena avrà l'occasione di accarezzare la corona, non ci penserà due volte a vendere suo figlio Vova.

Intollerabile è l'immagine che delinea delle ballerine classiche del suo tempo: un vivaio di sgualdrine alla mercé di alti ufficiali e aristocratici vogliosi. Uno schiaffo alle qualità artistiche di molte rispettabili danzatrici russe fiorite in quell'epoca. La danza stessa è posta in secondo piano. Kschessinska parla poco della sua attività sulle tavole dei teatri. Sembra quasi che danzare sia per lei un passatempo (o peggio un mezzo per avvicinarsi alla corte zarista), anziché un lavoro svolto con grande passione. È un vero peccato che non abbia speso qualche parola in più in proposito, giacché è entrata in contatto con uomini del calibro di Ciajkovskij e Petipa che, in quello stesso periodo e in quegli stessi luoghi, si stavano dando da fare per consegnare all'eternità i più alti capolavori dell'arte tersicorea. Molte, forse troppe, parole sono invece state spese nella seconda parte del libro per descrivere vicende storiche che Mathilde, suo malgrado, si è ritrovata a vivere in prima persona: la rivoluzione d'Ottobre, l'abdicazione dello zar, lo sterminio dei Romanov. Se da una parte queste pagine risultano interessanti e istruttive, dall'altra si staccano dal contesto principale e danno al lettore l'impressione di avere fra le mani non una biografia romanzata, ma un manualetto di storia.

Piacevoli sono invece le descrizioni dei fasti della corte zarista e delle bellezze di città come San Pietroburgo. Degno di nota è il nutrito elenco di fonti cui l'autrice, Adrienne Sharp, ha attinto per creare questo romanzo biografico. Tra le righe del racconto si annida anche un'incisiva critica ai metodi discutibili con cui i rivoluzionari portavano avanti le loro battaglie e all'incoerenza di personaggi come Lenin e Stalin che, una volta giunti al potere, agivano in contrasto con le ideologie cui si rifacevano.

La scrittura di Adrienne Sharp è scorrevole e alla portata di tutti, ma la Mathilde Kschessinska che ci presenta non si guadagna certo le simpatie dei lettori. Quando alla fine del racconto le parole di Mathilde sembrano voler suscitare pietà e compassione per i suoi errori, sarà lei stessa a impedire che ciò avvenga dicendo"non compatitemi. Ho avuto una vita meravigliosa." Tant pis.
VOTO: 3/5

Adrienne Sharp ha studiato danza all’Harkness Ballet di New York. Insegna presso il Centro delle Arti Creative dell’Università della Virginia e vive in California con il marito e i due figli. Tra le sue opere si segnalano White SwanBlack Swan e Sleeping Beauty.

Recensione del libro "Uomini Che Odiano le Donne"

La trama e le recensioni di Uomini che odiano le donne, romanzo di Stieg Larsson edito da Marsilio. Sono passati molti anni da quando Harriet, nipote prediletta del potente industriale Henrik Vanger, è scomparsa senza lasciare traccia. Da allora, ogni anno l'invio di un dono anonimo riapre la vicenda, un rito che si ripete puntuale e risveglia l'inquietudine di un enigma mai risolto. Ormai molto vecchio, Henrik Vanger decide di tentare per l'ultima volta di fare luce sul mistero che ha segnato tutta la sua vita. L'incarico di cercare la verità è affidato a Mikael Blomkvist: quarantenne di gran fascino, Blomkvist è il giornalista di successo che guida la rivista "Millennium", specializzata in reportage di denuncia sulla corruzione e gli affari loschi del mondo imprenditoriale. Sulle coste del Mar Baltico, con l'aiuto di Lisbeth Salander, giovane e abilissima hacker, indimenticabile protagonista femminile al suo fianco ribelle e inquieta, Blomkvist indaga a fondo la storia della famiglia Vanger. E più scava, più le scoperte sono spaventose.

Accolto al suo esordio come una rivelazione, Stieg Larsson ha scritto un thriller che emoziona e insieme un romanzo che, al di là dell'indagine serrata e dei colpi di scena, contiene un messaggio sul nostro tempo. Un giallo che all'azione e al dramma combina una storia molto umana e tragicamente moderna.

martedì 30 ottobre 2012

22 novembre 2012 Incontri tra Arte e Cinema


Per il ciclo Libro-arte si discusso Amabilmente del Libro
"La Ballerina dello Zar" di Danielle Steel

Giovedì 22 novembre alle ore 21.00
In Biblioteca a Mocasina in Via San Rocco 22
sì sono tenuti due incontri 

Per il Ciclo Libro-film si discusso Amabilmente del Libro 
"Uomini che Odiano le Donne" 





E' seguito un breve Rinfresco Auto-promosso dai Partecipanti.

lunedì 15 ottobre 2012

18 ottobre 2012 due appuntamenti che si sono tenuti il saletta Ider


Giovedì 18 ottobre alle ore 21.00
In Via Straordinaria in Saletta Ider 
di fianco alla sede del comune di Calvagese della Riviera
si sono tenuti due incontri 

Per il Ciclo Libro-film si è discusso Amabilmente del Libro 
"La straordinaria invenzione di Ugo Cabaret"  
di Selznick Brian



Per il Ciclo Libro-arte si è discusso Amabilmente del Libro
 "La Famiglia Manzoni" 
di Natalia Ginzburg


Relazione della Riunione del 18 sul Libro "La Famiglia Manzoni".

Il gruppo libro-arte si è soffermato sulla vita di Alessandro Manzoni, i temi fondamentali toccati sono stati: il rapporto tra Manzoni e i suoi figli, le cure per i suoi famigliari, il rapporto con la moglie Teresa, nello specifico le cure particolari dei salassi e le vacanze al mare per esigenze di salute.

Poi la discussione si è spostata sul rapporto tra genitori e figli, le questioni ereditarie, i debiti testamentari, l'aiuto economico dei genitori oggi. Dopo una serie di riflessioni la discussione si è poi addentrata sul tema dell'editoria, si è paragonato i diritti d'autore di Mozart e altri Musicisti rispetto a scrittori come appunto Manzoni. in seguito si sono presi in esame i rapporti sempre nell'ottocento tra scrittori e i pochi guadagni derivanti dalle pubblicazioni, le differenze rispetto al mondo dell'editoria adesso, i diritti d'autore e le difficoltà di pubblicare oggi un romanzo senza essere persone conosciute.

La discussione si è poi nuovamente spostata sul tema della scuola, sulle valutazioni degli insegnanti, il senso di insegnare ancora I Promessi Sposi. Si è presa in esame la maturità oggi, intesa come esame di stato la differenza tra ieri e oggi. si poi conclusa la discussione ponendo la questione sulle diverse visioni dell'insegnamento del latino e del greco. Proprio questi temi hanno fatto emergere le differenze tra il rapporto giovanile rispetto alla lettura e alla cultura di oggi rispetto al comportamenti degli studenti e dei professori nei riguardi della scuola e della letteratura del passato.

E' seguito un Breve Rinfresco Auto-promosso dai Partecipanti.


venerdì 14 settembre 2012

14 Giugno 2012 Appuntamenti Tra Arte e Cinema


                     l'appuntamento con ilibridinosi è stato giovedì 14 giugno alle ore 21 in biblioteca a mocasina 
                        
    Per il ciclo Libro film i libridinosi hanno proposto un dibattito sul libro 
                        
               "non è un paese per vecchi" di  Cormac McCarthy.

per il ciclo libro arte si è preso in esame il Libro "la signora con il vestito verde"

di Stephanie Cowell

lunedì 27 agosto 2012

Giovedì 20 settembre 2012 Una serata diversa in Saletta Ider

Giovedì 20 settembre, c'è stato un nuovo appuntamento con i libridinosi in via straordinaria alle ore 21.00 ci si è trovati in saletta Ider di fianco alla sede del comune di Calvagese della Riviera


Per il ciclo Libro-arte si è discusso amabilmente del libro "La folie Baudelaire" di Roberto Calasso

Per il ciclo Libro-film si è discusso amabilmente del libro di recitazione teatrale 
"Amleto" di William Shakespeare 



è seguito un breve rinfresco e la serata in compagnia è stata piacevole

mercoledì 25 luglio 2012

Nuovo forum

SONO LIETO DI PRESENTARVI IL NUOVO FORUM DEI LIBRIDINOSI

http://ilibridinosi.proboards.com/index.cgi?board=general&action=display&thread=1

forum sui gruppi di lettura ilibridinosi.proboards.com

scrivete i vostri commenti sui gruppi di lettura e la letteratura

buona navigazione

ilibridinosi@hotmail.it

Read more:http://ilibridinosi.proboards.com/index.cgi?board=general&action=display&thread=1#ixzz21cC2iv1V

martedì 19 giugno 2012

5 luglio 2012 incontro tra l'avorio e il rosa in una serata di mezza estate









in biblioteca a Mocasina in via San Rocco 22

I libridinosi  hanno preso in esame due percorsi tra Arte e Cinema

Per il ciclo Libro-film si è discusso amabilmente del libro "Il Nome della  Rosa" di Umberto Eco.

Per il ciclo Libro-arte si è discusso del libro "un'eredità di Avorio e Ambra" di Edmond de Waal.

è seguito un breve Rinfresco Autopromosso dai partecipanti

recensione

Un'eredità di avorio e ambra,

Un libro davvero interessante, All'inizio hai la sensazione che ti stancherai subito delle vicissitudini di quella collezione di netsuke giapponesi, di cui poco t'importa e che l'autore continua a farti passare sotto il naso, per giunta perdendosi nei rivoli di dettagli descrittivi assolutamente irritanti...( vedi le tartarughe che si arrampicano su un tronco o la lepre dagli occhi d'ambra o l'uomo abbarbicato su una zucca da vino).


Perché mai dovrebbero interessare questo libro un mondo cosi lontano da noi, Invece la storia si allarga, il discorso inizia ad abbracciare un'intera generazione e, attraverso questi oggettini migranti da un membro della famiglia all'altro, ripercorri le vicissitudini dell'Europa, dalla fine Ottocento ai tempi nostri.
Il tutto con una prosa elegante, scorrevole, che non ti stanca mai! Davvero una piacevole sorpresa questo libro, dunque un libro che abbraccia il filone del  romanzo storico e libro arte.

recensione

Il nome della rosa è il primo romanzo scritto da Umberto Eco, edito per la prima volta nel 1980. Dopo aver scritto moltissimi saggi, Eco decide di scrivere il suo primo romanzo, dopo alcuni anni di meticolosa preparazione, cimentandosi in un genere abbastanza difficile come il giallo, in particolare con il sottogenere deduttivo.

L’opera è ambientata nel medioevo e viene presentata come il manoscritto di un anziano monaco che ha trascritto un’avventura vissuta da novizio, molti decenni addietro, in compagnia del suo maestro presso un monastero benedettino dell’Italia settentrionale.La narrazione, suddivisa in sette giornate, scandite dai ritmi della vita monastica, vede protagonisti Guglielmo da Baskerville, frate francescano, e il novizio benedettino Adso da Melk, il narratore della storia.


Trama: Guglielmo e Adso si recano ad un monastero benedettino di regola cluniacense posto tra i monti dell’Italia settentrionale e, dal momento che nelle giornate senza foschia è visibile il mare, presumibilmente anche vicino alla costa. Questo monastero sarà sede di un delicato convegno che vedrà protagonisti i Francescani, sostenitori delle tesi pauperistiche e alleati dell’Imperatore, e i loro nemici della curia papale insediata a quei tempi ad Avignone. I due monaci (Guglielmo è francescano e inquisitore “pentito”, il suo discepolo Adso è un novizio benedettino) si stanno recando in questo luogo lontano chiamati dall’abate, preoccupato che alcuni fatti misteriosi e, soprattutto, l’improvvisa e inspiegabile morte di un confratello possano far saltare i lavori del congresso e far ricadere la colpa su di lui.Nonostante la quasi totale libertà di movimento concessa all’ex-inquisitore, altre morti si susseguono e 

sembrano tutte ruotare attorno alla biblioteca, vanto e onore del monastero, e ad un misterioso manoscritto. La situazione è complicata dall’imminente convegno e dalla scoperta, fatta dall’inquisitore Bernardo Gui, di due eretici della setta dei Dolciniani profughi presso l’Ordine dei Benedettini (il cellario e il suo aiutante semianalfabeta): così, in un’atmosfera inquietante, tra discorsi sulle donne, oggetto della perdizione del mondo, e sull’eresia, così antichi e al tempo stesso così moderni e attuali, Guglielmo e Adso si avvicinano sempre più alla verità, fino a scoprire il misterioso manoscritto (il secondo perduto libro della Poetica di Aristotele, che tratta della commedia, e dunque del riso e dello scherzo) per cui così tanti monaci sono morti e il misterioso assassino che così bene ha colpito nel monastero.

Alla fine, scoperta ogni cosa, i due protagonisti si allontanano, mentre la biblioteca brucia nell’incendio verificatosi nella confusione: Jorge tenta di mangiarsi le pagine del manoscritto e poi fugge, alché un lumino caduto fa prendere fuoco ai libri. Jorge è quindi lucidissimo nel suo proposito di salvare l’umanità dalla pericolosa riscoperta del libro di Aristotele. In tema di citazioni e ammiccamenti più o meno nascosti (di cui il romanzo è disseminato dall’inizio alla fine) è abbastanza palese che tanto il nome di questo personaggio (Jorge da Burgos), quanto il trinomio cecità/biblioteca/labirinto a lui collegato, costituiscano un’allusione nemmeno troppo velata allo scrittore argentino Jorge Luis Borges.

Una curiosità legata al titolo del romanzo, è (parzialmente) svelata alla fine del libro, dove l’ormai vecchio narratore Adso da Melk conclude il suo racconto con un’espressione latina :”Stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus” (la rosa primigenia esiste in quanto nome, possediamo i semplici nomi). Si tratta di un messaggio che porta a riflettere affinché non si presuma di essere depositari di verità assolute, in quanto queste saranno sempre contestabili, se non addirittura risibili.


giovedì 14 giugno 2012

Ecco il nuovo video di Alan Zamboni

I lIBRIDINOSI PROPONGONO

http://albyok.altervista.org/pensoscrivo/archivio/

Leggere, leggere, leggere! | Pensoscrivo
albyok.altervista.org
Uno contro tutti, tutti contro uno

http://www.socialpromoter.wordpress.com/ Blog di Giorgio Viola

http://www.stargiedress.blogspot.it/ Blog della nostra bibliotecaria Elisa Giangrossi

http://www.associazioneargentovivo.blogspot.it/
Blog dell'associazione di Volontariato Argento Vivo di Calvagese della Riviera.

http://www.comune.calvagesedellariviera.bs.it/ sito comunale

http://www.fondazionegpiccini.org/ Fondazione per i diritti dell'uomo di Terzago referente Nello Martello.

http://www.polcalvagese.it/ Polisportiva Calvagese

mercoledì 25 aprile 2012

L'ultima cena dei libridinosi e il loro compleanno

il 17 maggio con i protagonisti per ilibridinosi

Il nuovo appuntamento è stato alle ore 21.00 il 17 maggio in biblioteca a Mocasina

Due letture protagoniste in una serata magica

"l'amica della signora Maigreit" di Georges Simenon
per il ciclo Libro Film



"Tolstoj è Morto" di Vladimir Pozner
per il ciclo Libro Arte

E' seguito un breve rinfresco autopromosso dai partecipanti

martedì 27 marzo 2012

Due donne Nel Segno di aprile




due Libri all'insegna della primavera 











Per il ciclo "libro-film" l'autrice protagonista è Karen Blixen 


Per il ciclo "arte-letteratura" l'autrice protagonista è Elisabeth Robards


I due appuntamenti si sono tenuti nella biblioteca comunale a Mocasina
 in via san rocco 22 alle ore 21.00 il 19 aprile 2012



due dibattiti

"La Mia Africa" 

dal Film con Robert Redford 


                                                                                              

Per Il Ciclo "arte-letteratura" si è discusso del libro


"La Ragazza Con Le Violette" 


di Elisabeth Robards


trama della Mia Africa del libro e del film


La mia Africa (Out of Africa) è un film del 1985 diretto da Sydney Pollack, ispirato all'omonimo romanzo autobiografico di Karen Blixen. Meryl Streep interpreta la Blixen e Robert Redford impersona Denys Finch-Hatton, un cacciatore con cui la Blixen vive una romantica storia d'amore. La trama del film presenta diverse discrepanze con quella del romanzo.
La storia del film si ispira, con alcune varianti, a quella realmente vissuta dalla protagonista, la futura scrittrice danese Karen Blixen. giovane Karen, divorziata dal primo marito, parte per il Kenya per raggiungere e sposare il barone Bror Blixen, con cui intende avviare una fattoria per la produzione di latte. Durante il viaggio conosce Denys Finch Hatton, un cacciatore che vive a stretto contatto con la natura e gli indigeni. Arrivata alla fattoria, scopre con delusione che il marito ha invece avviato una piantagione di caffè, pianta inadatta alle altitudini dell'altopiano N'gon.
Tuttavia, col passare dei giorni, Karen si affeziona sempre di più alla sua fattoria, ai domestici (primo fra tutti Kamante), ai Kikuio che coltivano la piantagione, all'atmosfera e ai paesaggi africani.

Durante un'uscita solitaria per una battuta di caccia, Karen si trova di fronte una leonessa, ma viene salvata da Denys, giunto in quel momento nella zona per farle visita insieme ad un amico.
Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, Bror Blixen parte con gli altri coloni verso il confine. Un giorno manda alla moglie una richiesta di aiuto, pregandola di portare provviste e medicinali al suo accampamento. Karen inizia così un lungo viaggio insieme a Kamante e ad alcuni Kikuyo attraverso il deserto, rendendosi conto di amare davvero il marito.

Tornata a casa, Karen però scopre di essere affetta da sifilide, grave malattia contratta dal marito donnaiolo. Torna quindi in Europa per sottoporsi alle cure necessarie, ma - a guarigione avvenuta - scopre di non poter più avere figli.

Sono trascorsi circa due anni quando Karen ritorna in Kenya e, all'ennesima scappatella di Bror, decide di cacciarlo di casa. Denys intanto la invita ad unsafari per mostrarle la bellezza della natura selvaggia. I due si innamorano, ma lui è uno spirito libero e, pur rimanendole fedele, sente il bisogno frequente di allontanarsi e viaggiare di continuo con il proprio aereo. Le sue ripetute assenze alla lunga stancano e logorano Karen, che invece vorrebbe sposarsi. Al rifiuto di Denys, che le dice "Sono tante le cose che possiedi: i miei Kikuio, le mie porcellane. In verità noi, Karen, non possediamo niente, siamo solo di passaggio", Karen risponde: "Io ho capito una cosa che tu non sai: a tutto c'è un prezzo e io voglio essere uno di quello". I due si lasciano.

Poco tempo dopo, la fabbrica di caffè rimane distrutta in seguito a un incendio, e Karen è costretta a preparare la partenza per rientrare in Danimarca, ma non ha soldi. Volendo inoltre assicurarare agli amati Kikuio un posto dove possano continuare a vivere, si rivolge al nuovo Governatore britannico della colonia, arrivando a supplicarlo in ginocchio per ottenere il suo aiuto. Il gesto richiama l'attenzione di tutti i presenti al ricevimento, ma anche un generale imbarazzo: è la moglie del Governatore che, colpita dalla disperazione di Karen, le promette il suo appoggio. Nella stessa occasione, Karen rivede Denys, giunto a cercarla dopo aver appreso della distruzione della fabbrica.

Karen mette in vendita all'asta i propri mobili, per potersi pagare così il viaggio di ritorno in Europa. Denys va nuovamente a trovarla e la porta a fare un giro panoramico con il suo aereo. Le confessa che aveva ragione lei su tutto. Salutando Karen, circondata dalle stanze ormai vuote della sua casa, Denys le promette che l'accompagnerà con il suo aereo a Mombasa, dove il treno la riporterà in Europa.

Quello stesso giorno arriva invece Bror, con la notizia che Denys è appena morto, precipitando con il suo aereo. I suoi resti, per volere di Karen, vengono sepolti su una collina che domina l'altopiano circostante, dopodiché Karen saluta Kamante e sale sul treno per ripartire definitivamente.

Qualche tempo dopo il suo rientro in Europa, Karen riceve una lettera in cui alcuni amici le dicono che la tomba di Finch Hatton è divenuta un luogo di ritrovo per una coppia di leoni.

Karen non tornerà mai più in Africa.


RECENSIONE DI UN LETTRICE SU AMAZON


la Ragazza con le Violette

Di Elizabeth Robards prima di aver letto questo romanzo ne ignoravo l’esistenza, dopo averlo letto ho tentato di scoprire qualcosa di lei perché ho deciso di inserirla fra le mie autrici preferite. Per ora ho saputo poco: “ prima giornalista, ora scrittrice a tempo pieno, vive in Florida”, dalla fotografia la definisco “una bella signora con gli occhi verdi”.

Premetto che non mi sarà facile fare una recensione breve di un romanzo come questo: davvero meritevole. Letto in brevissimo tempo perché mi ha letteralmente rapita sia per l’intensità e l’interesse della storia, sia per lo stile della narrativa: elegante, scorrevole, incisivo, coinvolgente. Su alcune frasi mi sono fermata, lette e rilette, mi hanno fatto innamorare dalla composizione stessa.


“ Ci sono luoghi a Parigi dove trovo rifugio…c’è qualcosa di consolante nel modo in cui gli edifici svettano vicino alla Senna; alte e imponenti sentinelle che osservano dall’alto la lunga fila dritta di vecchie case dai tetti irregolari…. Quando vedo Edouard in salotto, ….correre verso il mio giardino privato,….il canto ritmato dell’acqua che colpisce la banchina…..”

“L’attrazione sale un’erta china fino alla vetta della seduzione. Ma da lì non ci si può aspettare altro che una caduta violenta e rapida, con un atterraggio spietato”.

“Il silenzio nella stanza è così forte che rimbomba”.

“Annaspo alla deriva, in un vasto mare di vuoto”.

“La ragazza con le violette” in sintesi è la storia di una grande passione, sbocciata al museo del Louvre fra il pittore E. Manet e la pittrice Berthe Morisot . Sullo sfondo la guerra tra Francia e Prussia, i cambiamenti politici che sconvolgono Parigi dove è ambientata principalmente la storia e, la nascita del movimento impressionista ovvero la formazione della Società anonyme des Artistes con Pisarro, Degas, Sisley, Cezanne, Monet e Berthe Morisot, unica donna in mezzo a tutti uomini, una donna evoluta, decisa a vivere fuori dalle righe e dalle convenzioni della società dell’epoca ( il romanzo inizia nel 1868 e termina nel 1875) , intenzionata e ferma a realizzare il proprio sogno .

La società ha relegato la donna in un ruolo piuttosto sfortunato. Siamo figlie, mogli, madri ma al di là di questo perimetro la nostra persona è assolutamente svalutata. Veniamo al mondo per trovare l’amore. Tuttavia trovare l’amore è forse la sfida più difficile tra quelle che deve affrontare una donna. …..Potrei dare la colpa ai poeti per aver creato un modello impossibile: siamo tutte Giulietta, l’amante devastata che preferisce affondarsi un coltello nel cuore piuttosto che vivere un solo istante senza l’amore di un uomo……” 

Il romanzo scritto in prima persona scorre armoniosamente poiché mantiene un ordine cronologico, gli avvenimenti si susseguono nel tempo. I protagonisti principali sono E. Manet, Berthe e il loro amore impossibile perché lui è sposato con la grassa Suzanne e c’è Leon. E inoltre il mondo degli artisti:“ Un quarto d’ora della loro conversazione vale oro”.

Uno degli ultimi capitoli riprende articoli dell’epoca:

“ L’esposizione impressionista” del critico Louis Leroy del 25 aprile 1874. Qui vengono elencate alcune opere come La Ballerina di Renoir, Il campo arato di Pisarro,Barche da pesca all’uscita del porto di Monet, La casa dell’impiccato di Cezanne etc, esposte alla mostra in Boulevard des Capucines con relativi commenti . 

L’altro è un articolo di notevole interesse datato 7.5.1874 di Ernest Chesnau , sempre riferito alla stessa mostra di cui riporto qualche stralcio: 

“ Un nuovo gruppo di pittori ha inaugurato una mostra in Boulevard des Capucines…il loro tentativo che merita tutta la solidarietà possibile, rischia di fallire in partenza perché non sufficientemente energico… La scuola del plein air è rappresentato nello studio al secondo piano….. ma la guida, Monsiuer Manet è assente.Ha forse timore dell’eccentricità di taluni pittori?..” 

Il romanzo nella pagina iniziale riporta” Questo libro è un’opera di finzione. Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono frutto dell’immaginazione o rielaborazione narrativa da parte dell’autrice”.

Sta di fatto che i personaggi citati sono realmente esistiti e divenuti famosi, la guerra fra Francia e Prussia è documentata dai testi storici, E. Manet fu il padre dell’impressionismo, nel 1867 conobbe Berthe Morisot , pittrice impressionista, che apprezzò e che fu protagonista di diversi suoi dipinti (ad esempio Il Balcone – Il Riposo) e il rapporto fra i due artisti diede spazio a speculazioni e pettegolezzi anche se la loro presunta relazione d’amore non è mai stata dimostrata.

Inoltre nel romanzo come nella realtà Berthe sposa il fratello minore Eugene Manet.

In ogni caso nel romanzo l’attrazione fra i due è scoppiata al primo sguardo e la passione viene vissuta fino all’ultimo respiro.

" Mi stringo nelle spalle, ancora incapace di elaborare la miriade di emozioni che mi pervadono. Sono in guerra con me stessa.” 

“ E’ tutto così incerto. Non posso far altro che aspettare tracciando linee nel cielo notturno pennellate di speranza che collegano me e il mio amato”. 

“Stasera, finalmente, mi sento come se avessi trovato ciò che ho desiderato per tutta la vita” 

“Poi l’oscurità scende e ci avvolge nel mantello indaco della notte”. 

La copertina del libro rappresenta “ Il Riposo”, ritratto singolo di Berthe Morisot trentenne, avvolta nella nuvola bianca dell’abito e che nonostante il titolo, fu scritto che la Morisot ricordasse con angoscia le lunghe sedute di posa nello studio di Manet, durante le quali non poteva muovere la gamba sinistra piegata sotto di sé.

Questa opera fu esposta al Salon nel 1873 e venne criticata perché la figura di B. Morisot sembrava sfuocata e lontana, assorta ne propri pensieri. La stampa dell’epoca così la riassunse:” né dipinta- né disegnata – né in piedi – né seduta”.

In realtà la rappresentazione è molto delicata e intensa ma le opere impressioniste inizialmente non erano comprese perché erano fuori dai canoni accademici del periodo.

“Mi viene da pensare che il fato non sia altro che un temporale che passa e sconvolge tutto ciò che incontra, fino a un casuale cambio di rotta che lo spinge in un’altra direzione, lasciandoci lì a cogliere i cocci delle nostre vite”.

Infine, particolare gradevole, viene citato non a caso, ma a fronte di un avvenimento specifico e importante per la storia d 'amore, il famoso “ I fiori del male di Baudelaire” e alcuni capitoli iniziano proprio con stralci del medesimo.

Lo consiglio? Certamente si alle donne di qualsiasi età , ma penso che questo romanzo possa essere gradito anche dagli uomini perchè non c'è cultura solo maschile o solo femminile.

Quindi lo consiglio a tutti ed io rimango quasi dispiaciuta per averlo già letto.

per informazioni: ilibridinosi@hotmail.it

lunedì 5 marzo 2012

Giovedi 15 marzo in Biblioteca si sono tenuti questi due incontri

MARZO al centro due donne della Letteratura al Femminile


due donne protagoniste di due Romanzi il primo "l'Amante" di Marguerite Duras per l'incontro 
LIBRO-FILM

per L'incontro Arte c'è stato un dibattito sul Romanzo "la Dama Con L'orrechino di perla" di Tracy Chavallier


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l'Appuntamento e' stato alle ore 21.00 il 15 marzo nella biblioteca comunale di Mocasina Frazione del comune di Calvagese della riviera



LA RAGGAZZA DALL'ORECCHINO DI PERLA (breve Trama del film)

Griet (Scarlett Johansson) è una ragazza olandese che vive a Delftintorno al 1660. Suo padre è un pittore di ceramiche divenuto cieco per un incidente sul lavoro; a causa delle difficoltà economiche familiari Griet viene mandata a servire a casa del pittore Jan Vermeer (Colin Firth). Emerge presto che anche Vermeer ha difficoltà a mantenere il suo elevato tenore di vita, tenuto conto del fatto che sua moglie mette al mondo un gran numero di figli e che lui non riesce a produrre più di due o tre quadri all'anno data la sua smania di perfezione.

Con il tempo, Griet si abitua alla sua nuova vita e mostra segretamente interesse e innata comprensione riguardo ai colori ed alla pittura. Notando ciò, Vermeer le insegna come preparare i colori per i suoi dipinti, ma tiene segreti questi incontri a sua moglie (Essie Davis). Mentre Griet svolge le commissioni fuori casa, incontra un giovane di nome Pieter (Cillian Murphy), che viene attratto da lei, ma Griet non mostra subito di ricambiare i suoi sentimenti. Anche il mecenate di Vermeer, Van Ruijven (Tom Wilkinson), prova attrazione per Griet e chiede a Vermeer di farla lavorare per lui. Vermeer rifiuta, ma per mantenere buone relazioni con Van Ruijven, la sua sola fonte di reddito, deve accettare l'incarico di dipingere per lui un ritratto di Griet. In realtà Vermeer prova un desiderio personale di ritrarla, ma sa che deve nasconderlo a sua moglie.

Nel periodo in cui Vermeer dipinge il quadro, la sua relazione con Griet diviene più intima, mentre peggiora quella con la moglie, così che quest'ultima mostra sempre maggiore ostilità verso la ragazza. Quando il dipinto è ormai ultimato, la moglie di Vermeer scopre la verità, incluso il fatto che Vermeer aveva ritratto Griet con i suoi orecchini di perla. Nel confronto finale con Griet, la moglie si sente insultata dal marito quando questi le dice di aver dipinto Griet anziché lei perché quest'ultima riusciva a capire meglio la sua arte. Griet viene allontanata dalla casa e va a vivere con Pieter. La scena finale vede la cuoca Tanneke che porta gli orecchini di perla a Griet, implicitamente da parte della signora Vermeer, come "eredità" dopo la morte del pittore.

L'AMANTE (breve trama del film)


Il romanzo narra le vicende in gran parte autobiografiche di Marguerite Duras nel periodo in cui, tra i quindici e i diciassette anni, visse con la madre e i fratelli nell'Indocina francese, a Vinh Long, piccolo centro situato presso il fiume Mékong. La storia è quella dell'incontro tra Marguerite e il figlio di un ricco possidente cinese: un amore proibito non solo dall'età della ragazza, ma anche dalle convenzioni sociali (differenza di razza e ceto non potevano essere ignorate). La loro relazione, osteggiata dal padre del giovane cinese e usata dalla famiglia di lei per trovare un po' di sollievo a una povertà frutto di inganni e sfortune, termina nel momento in cui la madre della protagonista deciderà di ripartire per la Francia portando i figli con sè. La vicenda amorosa, raccontata con stile spoglio ed ampie digressioni, s'intreccia con le varie vicende della sua vita: l'odio per il fratello maggiore, il rapporto conflittuale con la madre e l'omosessualità latente della stessa Duras nei confronti dell'amica Heléne. 

martedì 10 gennaio 2012

l'appuntamento con ilibridinosi per il mese di gennaio 2012

 il 19 gennaio 2012, in biblioteca a mocasina in via san rocco alle ore 21.00 si sono tenuti due incontri letterari

il gruppo libro-film ha proseguito il percorso Cinematografico- letterario
con il libro "come dio Comanda" di nicolò ammaniti.



il Gruppo Libri-Premiati ha affrontato un dibattito sull'integrazione razziale riguardante  gli afro-americani.

 


trama:


 È un giorno di novembre del 1861 in Virginia, e la Guerra civile infuria. Nella casa dei Clement, una tipica dimora del Sud, con i muri bianchi che si innalzano verso alti soffitti intonacati con rosoni, la scalinata sinuosa al centro col motivo intagliato di foglie d'acanto, le statue d'un bianco accecante, i pavimenti di legno scuro, i passati splendori sono solo un vago ricordo. Nel salotto dove un tempo, avvolta in una spuma di merletto candido, la signora Clement riceveva, sono ora accampati i feriti delle truppe unioniste. Dormono per terra, sui preziosi tappeti turchi che ravvivano ancora il legno scuro del pavimento.

Il vecchio Augustus Clement, rimasto solo, si aggira per le stanze acciaccato come una pentola di coccio sbattuta su un sasso. Ogni tanto è soccorso dall'unica persona della servitù rimasta: una bella schiava nera che attira lo sguardo degli uomini.
Sdraiato per terra, in un angolo del salotto, il cappellano March è agitato da un tumulto di pensieri e sentimenti. Si è arruolato nelle truppe unioniste per non sottrarsi alla battaglia del sangue, dopo aver combattuto quella delle parole. Quella casa, però, gli riporta alla mente ricordi che credeva irrimediabilmente perduti.

In una primavera di vent'anni prima, quand'era un venditore ambulante del Connecticut, March aveva bussato alla porta dei Clement ed era rimasto a lungo loro ospite.Tra le pareti di quella casa si era duramente scontrato col patriarca Augustus, con le sue ottuse e crudeli idee schiaviste, e tra le braccia di Grace, la bella schiava nera, aveva scoperto come la bocca delle donne possa avere a volte lo stesso sapore dell'acqua di sorgente.

Per scacciare il turbamento di quella primavera lontana, March estrae dalla tasca della camicia un piccolo involto di seta, da cui trae delicatamente fuori un riccio biondo, un ciuffo nero, un ricciolo castano: le ciocche dei capelli di Amy, Beth e Meg, le sue care, amate piccole donne… Appassionata lettrice di Piccole donne, Geraldine Brooks ha voluto, con L'idealista, rivolgere un doppio omaggio al celebre libro di Louisa May Alcott: narrare quello che vi è taciuto, l'anno trascorso in guerra dal padre delle sorelle March, e modellare la figura di quest'ultimo su quella di Bronson Alcott, il padre di Louisa May, uno dei grandi esponenti, con Emerson e Thoreau, dell'idealismo americano del XIX secolo.

Il risultato è uno straordinario romanzo storico in cui la rettitudine e la crudeltà, la speranza e la rassegnazione, gli ideali e il cuore si fronteggiano inesorabilmente.

le classi borghesi e gli la situazione degli schiavi del 1800 ponendo al centro della discussione il "libro l'idealista" di Geraldine Bro



è seguito un breve rinfresco auto-promosso dai partecipanti all'incontro.