giovedì 20 ottobre 2011

hotel baalbek trafiletto

"HOTEL BAALBEK"

«In ciascuno di noi mandava luce quella finestra del ricordo, ciascuno di noi tornava a vivere nella fantasmagoria della sua vita passata. Io ero giovane e riuscivo a sopportare gli strapazzi più facilmente di molti anziani, che magari avevano dovuto lasciare una vita comoda e raffinata. Io ero ancora saturo della bellezza dei mesi trascorsi, ancora ebbro della mia felicità, la gente del Baalbek operava dentro di me, l'albergo era diventato il mio mondo interiore, un universo, un palcoscenico sul quale i personaggi seguitavano a parlare. Pensavo alla bellezza di Katja, alla tenerezza di Lily e un'energia segreta continuava ad alimentare in me la fiamma». 

"LA STORIA"
 
Marsiglia 1942: una città meravigliosa e corrotta, dominata dalla violenza, pervasa da oscuri traffici, immersa in un clima allo stesso tempo di esaltazione e di paralisi, una città in cui confluiscono migliaia di ebrei provenienti da ogni parte d'Europa, nella speranza di trovare un modo per fuggire Oltreoceano, per sottrarsi alla mortale presa della Gestapo. Uno dei punti di raccolta dei fuoriusciti è il Baalbek, un albergo di infima categoria, nei cui corridoi si susseguono le voci: è vero che i tedeschi stanno occupando anche il resto della Francia? e che la Deventer, una nave piena di profughi, è affondata? Nel foyer si discute animatamente, si gesticola, si prendono coraggiose decisioni; nelle misere camere qualcuno si ama, altri si inventano un mestiere, altri ancora, ormai decisi a mettere fine alla loro vita, sistemano meticolosamente ogni pendenza.
Fra gli ospiti di questo straordinario e fatale caravanserraglio c'è un giovane timido, innamorato contemporaneamente di due bellissime donne, Katja e Lily, innamorato della vita che ancora non conosce davvero. È lui, uno dei pochi sopravvissuti, a raccontare decenni più tardi di queste esistenze sull'orlo dell'abisso, a narrare le vicende di Jablonsky, di Sascha, di Jossip, del musicologo David Stern e della sua bionda moglie, della piccola Judith, così giovane e così seducente. È lui a rievocare, con grande immediatezza, un mondo che allora non riusciva ancora a immaginare con quale violenza e crudeltà sarebbe stato investito dalla storia. 

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