giovedì 19 marzo 2020

Progetto Recensioni da Casa: questo mese a Causa del Coronavirus ilibridinosi Vi Propongono delle Recensioni del libro Metà di un Sole Giallo di Chimamanda Ngozi Adiche!





Oggi Vi Proponiamo la Recensione di Elisa Giangrossi la nostra Bibliotecaria.

Commento a “Metà di un sole giallo”
Di Elisa Giangrossi
Libro lungo e complesso. Leggerlo digiuni di storia africana contemporanea ti fa perdere l’estrema atrocità delle azioni avvenute.
Abbiamo letto nuovamente un libro africano, su un capitolo tosto di storia africana, visto con gli occhi di una famiglia neoborghese, arrivista, ricca perché vive sulle mazzette del governo.
Coppie fragili, donne troppo dure con gli altri e con se stesse, genitori egoisti.
Tutti i protagonisti di questa storia mi sono stati antipatici alla prima descrizione, l’unica figura vera nei suoi pudori e nelle sue passioni è stato Ugwu, il domestico di Olanna.
Da poverissimo, senza nemmeno un fuoco su cui cucinare, è riuscito a costruirsi un’identità, a studiare, ad avere degli amori e degli affetti.
Un’epoca dolorosa, gli anni ’60, per l’Africa. La mia tesi di laura verteva sull’Indipendenza del Congo. Ho letto tantissimi saggi sulle barbarie accadute in quegli anni nell’Africa centrale. Magia nera, credenze, religione, sono state guerre devastanti combattute corpo a corpo.
Le parole in lingua messe spesso e volentieri non mi hanno reso la lettura facile di un libro così lungo e con un font così piccino, e il balzo temporale tra i primi anni sessanta, la fine degli anni sessanta e nuovamente indietro e nuovamente avanti non sono stati di mio gusto.
Di lei avevo letto il mini saggio Dovremmo tutti essere femministi e non mi aveva entusiasmato, la sua idea di femminismo non ha radici europee quindi è molto diversa dalla mia, nelle sue parole si legge la lotta ad essere riconosciuti come individui non a vedere i propri diritti equiparati a quelli maschili.
Voto: 3 (tiratissssssimo)

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